Vittorio Sambri

L’uso dei farmaci è sempre soggetto alla verifica del rapporto “beneficio e danno”, che può essere condotta solamente attraverso la disponibilità di dati scientifici, ottenuti da studi rigorosi come gli studi controllati randomizzati (RCT).
La scelta di usare un farmaco non può essere lasciata al singolo paziente, questo in particolare quando l’abuso o il non uso induce danni anche alla Comunità; attualmente, per quanto riguarda gli antibiotici si osserva il fenomeno della resistenza mentre, per quanto riguarda i vaccini, il fenomeno riguarda la sostanziale inefficacia del farmaco specifico se, nella comunità, la soglia di copertura è troppo bassa.
L’uso di farmaci e vaccini diventa quindi un esempio paradigmatico, pericoloso per la salute della Comunità, di come il rapporto fra la conoscenza scientifica e quella costruita in termini di senso comune possa produrre dubbi e sfiducia nei confronti della ricerca scientifica.
Ed è qui che si inserisce il tema dei comportamenti individuali e di gruppo, dell’influenza che le varie fonti di informazione possono esercitare a favore o contro uno specifico argomento, delle resistenze, di timori e delle paure che gli individui costruiscono di fronte ai risultati
delle ricerche scientifiche.
Scienza o senso comune? Un percorso fra microbiologia e psicologia.