Eguaglianza, autodeterminazione della donna e medicina di genere con ParliamoneOra

Giovedì 29 Settembre si è svolto, alla Serra Sonora dei Giardini, un incontro sul tema attualissimo dell’autodeterminazione delle donne rispetto al proprio corpo e dell’importanza di un approccio nuovo della medicina, declinato verso la persona e non più su un falso neutro maschile come è stato finora.  L’occasione per confrontarsi su questo argomento, in linea con l’obiettivo dell’Associazione di promuovere una riflessione su temi trasversali all’Università e alla società civile, è stata la presentazione del volume di Francesca Rescigno: Per un habeas corpus “di genere” Salute, autodeterminazione femminile, sex and gender medicine. Editoriale Scientifica, 2022.

Ne hanno discusso con l’Autrice: Stefano Canestrari, Carla Faralli e Susi Pelotti, di UniBo, davanti ad un uditorio variegato e partecipe. Tra i numerosi spunti di approfondimento è emersa, in primo luogo, l’opportunità di sfatare la convinzione comune secondo cui la Medicina di Genere è “la medicina delle donne”, mentre in realtà essa si caratterizza come l’approccio più corretto e personalizzato alla diagnosi e alle cure poiché, appunto, prende finalmente in considerazione i parametri di sesso e genere e va pertanto anche a vantaggio del sesso maschile. Finora l’attenzione della scienza medica rispetto al corpo delle donne si è infatti limitata alla c.d. “sindrome del bikini”, cioè alla sola sfera attinente la procreazione e ciò che le ruota intorno, nella sottintesa convinzione che non vi fossero altre specificità di cui tener conto. Nonostante questo pregiudizio, anche la sfera riproduttiva è stata e continua ad essere fortemente condizionata da atteggiamenti paternalistici, quando non francamente autoritari, sia a livello medico (si pensi alla violenza ostetrica) che a livello legislativo come nel caso dell’interruzione volontaria di gravidanza, consentita nel nostro Paese ma assai spesso difficilmente realizzata in vaste aree del territorio nazionale. Ancora vi sono ambiti, quali la gestazione per altri o la scelta volontaria di prostituirsi, limitati o comunque stigmatizzati da un perdurante paternalismo giuridico e appare chiaro come siano ancora presenti forti resistenze nell’accettazione di una donna che liberamente decide di sé e per sé, quasi a ribadire uno stato di innata debolezza e di dipendenza da disposizioni emanate da altri, quasi sempre uomini.

Francesca Rescigno, Carla Faralli, Stefano Canestrari, Susi Pelotti

La recente sentenza della Corte Suprema degli USA sulle leggi che regolano l’aborto volontario ha ribadito, se ce ne fosse stato bisogno, che l’autodeterminazione femminile è tuttora a rischio anche nei Paesi cosiddetti “evoluti”.  Infine, è stata sottolineata dai partecipanti all’incontro la necessità che venga implementata ed applicata la normativa già esistente in Italia sulla Medicina di Genere, che non deve restare confinata a corsi specifici per pochi cultori della materia bensì caratterizzare trasversalmente tutta la formazione medica universitaria fin dai primi anni di corso. Vi è poi la necessità che questi temi siano conosciuti e discussi anche nella società, in modo da entrare a far parte del sentire comune. Solo così sarà possibile promuovere quel cambiamento diffuso di mentalità che sembra ormai non più procrastinabile.

Data

29 Set 2022
Passato

Ora

17:30 - 19:00

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Evento pubblico

Luogo

Serre dei Giardini Margherita (BO)
Via Castiglione, 134, 40136 Bologna BO
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