Articolo del blog

L’evoluzione in scena

La Biologia Evoluzionistica ha un ruolo fondamentale nella comprensione di quanto sta accadendo nel mondo e nel guidare le scelte future. Tale ruolo sarà affrontato in una serie di cinque incontri che spazieranno dalla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica al contrasto dell’analfabetismo scientifico e della proliferazione di “fake-news”. 


1. Cambiamenti Climatici e Biodiversità

Venerdì 22 ottobre 2021, ore 17

Host: Fabrizio Ghiselli

Presentazione:

Quali sono gli effetti del cambiamento climatico e che impatto hanno sulla biodiversità? Quali sono le conseguenze sulla distribuzione spaziale e temporale degli organismi? Ci sono stati moltissimi cambiamenti climatici nel corso della storia della Terra, perché preoccuparci di quello in atto? Qual è l’impatto antropico sul clima? Com’è cambiato il rapporto uomo-ambiente nel corso dell’evoluzione umana? Quali sono le possibili soluzioni alla crisi ambientale?

Il cambiamento climatico ed i suoi effetti a breve e lungo termine presentati e discussi da tre esperti in discipline diverse (Zoologia, Antropologia ed Ingegneria delle Materie Prime), per un approccio trasversale ed integrato ad un problema globale.

Programma:

Andrea Luchetti
CAMBIAMENTI CLIMATICI E MIGRAZIONI

Maria Giovanna Belcastro
NON SIAMO STATI SEMPRE COSÌ…

Alessandra Bonoli
CAMBIAMENTO CLIMATICO E CRISI AMBIENTALE, QUALI SOLUZIONI?

2. Scuola ed Evoluzione: la Formazione in Biologia Evoluzionistica

Venerdì 26 novembre, ore 17

Host: Andrea Luchetti

Programma:

L’evoluzione viene frequentemente descritta come una non meglio definita legge della giungla in cui il più agguerrito sopravvive. Ovviamente così non è, ed occorre individuare dei percorsi che portino a comprendere e apprezzare i meccanismi ed i processi evolutivi in un contesto più ampio. La cosa può non essere semplice, ma in realtà tutti possiamo riconoscerli e cominciare a comprenderli anche disegnando, in classe, in aula, a casa. Gli stessi metodi didattici si sono “evoluti” e, partendo da approcci nati spesso oltralpe o oltreoceano, si sono ‘adattati’ al contesto ecologico della scuola italiana. In questo incontro di “L’Evoluzione in Scena” parleremo della didattica dell’evoluzionismo per discutere di nuovi approcci e vecchie debolezze.

Lino Ometto
GIOCARE ALL’EVOLUZIONE

Federico Plazzi
EVOLUZIONE E BIODIVERSITÀ…. A PROVA DI DIDATTICA!

Lucia Balduzzi
L’EVOLUZIONE DELLE DIDATTICHE ATTIVE

3. Darwin e la storia

Venerdì 21 gennaio 2022, ore 17

Host: Marco Ciardi

Foto: Simona Corneti

Marco Ciardi
1836-1859: Darwin e il “mistero dei misteri”

“Durante il mio periodo d’imbarco sulla regia nave Beagle, in qualità di naturalista, fui molto colpito da alcuni fatti relativi alla distribuzione degli esseri viventi nell’America meridionale, e ai rapporti geologici fra gli abitanti attuali nell’America meridionale, e ai rapporti geologici fra gli abitanti attuali e quelli estinti di quel continente. Come si vedrà negli ultimi capitoli di questo libro, tali fatti sembravano portare un po’ di luce sull’origine delle specie, questo mistero dei misteri, come è stato chiamato da uno dei nostri maggiori filosofi”. Così Charles Darwin apriva l’introduzione del suo capolavoro del 1859. Ma chi era il filosofo a cui si riferiva Darwin?

Alessandro Ottaviani
Dal Bathybius haeckelii all’evoluzione a rovescio

“Nel corso del nostro intervento faremo qualche considerazione sui fenomeni di “rigetto” della teoria darwiniana, fra improbabili albe del mondo organico e auspicati tramonti d’occidente”.

Lorenzo Montemagno Ciseri
Mostruose evoluzioni umane

“C’è una sottile linea rossa che lega l’evoluzionismo alla teratologia (la scienza dei mostri), dalle raccolte di mostri cinquecentesche di Ulisse Aldrovandi agli “hopeful monsters” di Richard Goldschmidt. Una storia che riserva alle scimmie antropomorfe e all’uomo, tra le tante specie in essa coinvolte e spesso protagoniste, una posizione davvero invidiabile e, diremmo, in qualche modo paradigmatica”

Marco Ciardi è professore ordinario di Storia della scienza presso l’Università di Firenze. Fra i suoi ultimi libri: Breve storia delle pseudoscienze e (con Antonella Gasperini) Il pianoforte di Einstein: Vite e storie in bilico tra Firenze, Europa e America, entrambi pubblicati nel 2021 per la casa editrice Hoepli.

Alessandro Ottaviani insegna Storia della scienza presso l’Università di Cagliari. Si occupa prevalentemente dei rapporti fra storia naturale ed antiquaria in età moderna e di storia della biologia nel Novecento; fra le sue pubblicazioni: Stephen Jay Gould (Ediesse, 2012), Stanze sul tempo. Sei variazioni fra rovine, fossili e vulcani (Edizioni di storia e letteratura, 2017), Evoluzionismo e creazionismo: il dibattito dopo Darwin (Carocci, 2017).

Lorenzo Montemagno Ciseri è docente nella scuola secondaria superiore e dottore di ricerca in Storia della scienza. Autore di numerose pubblicazioni a tema teratologico, ha pubblicato per Carocci i saggi Mostri: la storia e le storie (2018) e Cerbero e gli altri. I mostri nella Divina Commedia (2021).

4. Homo sapiens: evoluzione, futuro e responsabilità

Mercoledì 23 Febbraio 2022, ore 18

Host: Maria Giovanna Belcastro

FIORENZO FACCHINI (Professore Emerito di Antropologia, Università di Bologna)

Titolo: L’umanizzazione tra passato e futuro

La cultura modifica l’ambiente e anche l’uomo in un processo di umanizzazione (Martelet) che s’innesta sulla ominizzazione. Il miglioramento delle funzioni umane a che cosa può portare? al transumano? al postumano? al disumano?

GIUSEPPE O. LONGO (Professore Emerito di Teoria dell’informazione, Università di Trieste)

Titolo: Umano e post-umano: il futuro dell’evoluzione

Grazie alla tecnologia Homo sapiens è sempre stato post-umano cioè si è sempre trasceso. In passato questa trasformazione continua passava inosservata, ma oggi – per la velocità crescente dello sviluppo tecnologico – è evidentissima. Sarà sempre più la tecnologia a guidare l’evoluzione umana (post-umana). Questa consapevolezza ci mette di fronte a enormi responsabilità.

5. Evoluzione e malattie: verso una collaborazione fattiva tra biologia evoluzionistica e ricerca biomedica

Venerdì 18 Marzo 2022, ore 18

Host: Marco Sazzini

L’intuizione che il punto di vista e le metodologie adottate dalla biologia evoluzionistica per cercare di interpretare la realtà naturale possano contribuire al raggiungimento di obiettivi di interesse anche per altre discipline scientifiche, tra le quali la medicina, non è certo nuova. Nonostante questo, solo recentemente si inizia ad assistere al concretizzarsi di approcci realmente integrati e multidisciplinari allo studio delle malattie e ad un aumento della consapevolezza da parte della comunità scientifica circa i vantaggi che ne derivano. Nel corso di questo incontro saranno presentati alcuni esempi che testimoniano come lo studio dell’evoluzione umana e la ricerca biomedica possano dialogare tra loro e favorire la nascita di nuove prospettive di ricerca.

Marco Sazzini (Biologo evoluzionista e professore associato di Antropologia Molecolare all’Università di Bologna)

Cambiamenti globali ed evoluzione delle interazioni uomo-ambiente

La biodiversità umana che osserviamo oggigiorno è stata plasmata da un complesso insieme di processi evolutivi, tra i quali anche quelli che hanno reso possibile l’adattamento biologico delle varie popolazioni a specifici contesti ambientali, ecologici e culturali. Tali contesti non sono però immutabili e, anzi, in epoca moderna sono andati incontro a trasformazioni sempre più rapide che, in alcuni casi, hanno reso gli adattamenti evoluti nel corso di migliaia di anni dei veri e propri “disadattamenti”.

Paolo Garagnani (Biologo e professore associato di Patologia Generale all’Università di Bologna)

Le malattie non comunicabili in rapporto ai cambiamenti ambientali

La storia recente è caratterizzata da modificazioni considerevoli dell’ambiente antropico che hanno influenzato in modo determinante l’aspettativa di vita ed in generale la salute dell’uomo in senso sia migliorativo che peggiorativo. Nell’ultimo secolo la portata di questi cambiamenti è stata tale da genere nuovi rapporti tra il patrimonio genetico degli individui e il loro ambiente, rapporti che hanno influenzato epidemiologia e rischio delle principali malattie non comunicabili.

Massimiliano Bonafè (Medico e professore associato di Patologia Generale, Università di Bologna)

Il mondo dopo la pandemia: inizio di una pacifica convivenza o di un logorante conflitto?

A fronte di una epocale aggressione da parte di un essere al confine tra vivente e non vivente chiamato virus (ovvero veleno), una comunità di esseri senzienti attua strategie senza precedenti per ribadire il proprio diritto alla immunità, ovvero alla esenzione da quella legge naturale che prevede, soprattutto a carico dei più “deboli”, la malattia come evento ineludibile. Da una parte il “gregge” non attende passivamente che il predatore sia sazio, ma agisce potenziando le proprie difese, dall’altro il “veleno” si cela dietro maschere mutevoli e raffinate atte a promuoverne la sopravvivenza. Ne è destino una transizione endemica: auspicabile pacifica convivenza con un nuovo ospite della nicchia ecologica o preludio ad una logorante e sotterranea guerra intestina?

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